Un bel SENO non è necessariamente grande e la bellezza non è certo proporzionale alla grandezza. Ottenere una forma armonica, gradevole per le fattezze e per le proporzioni con il torace ed il fisico del soggetto, è il fine ultimo che si propone la chirurgia estetica del seno. Pertanto non sempre è sufficiente l’impianto di una protesi pur se perfettamente posizionata, di forma e grandezza idonea, per ottenere un buon risultato. Esistono tante tecniche che opportunamente modificate ed adattate al caso (e qui rientrano l’esperienza, il buon senso, la capacità creativa di un operatore in quanto nella chirurgia plastica non esistono tecniche rigide da seguire come modelli precostituiti, cosa che avviene più o meno, nelle altre discipline chirurgiche) sono in grado di dare armonia ed attrattiva alla mammella semplicemente modellandone la forma, con o senza protesi. Le modifiche più frequenti sono quelle richieste per la correzione delle ptosi che per problemi tissutali, età, pregresse gravidanze, oscillazioni di peso, si formano sempre più, facilmente col passare del tempo; ma sono tante le modificazioni di forma che rendono sgradevole l’aspetto di un seno e che possono essere corrette col modellamento del parenchima mammario, senza aggiunta di corpi estranei, magari ritoccando leggere anomalie residue solo con inserimento di grasso autologo opportunamente purificato e concentrato. Non infrequente è poi la condizione opposta di una ipertrofia mammaria, cioè mammella troppo grande, che necessita di essere ridotta recuperando e migliorando nel contempo la forma ed in definitiva l’aspetto globale. Un problema complesso nella chirurgia della mammella è sicuramente la presenza di cicatrici che però in ogni caso, con le tecniche attuali seguite dal sottoscritto, convinto assertore della chirurgia microinvasiva, sono ridotte al minimo e posizionate in posizioni scarsamente evidenti.

 

Mastoplastica Additiva ::: È l’intervento attualmente più richiesto della chirurgia estetica. Dopo tanti studi e miglioramenti tecnologici le protesi (se di qualità certificata!) hanno raggiunto standard di sicurezza piena. Le marche migliori danno anche una sorta di garanzia per la loro durata perenne una volta inserite. Per l’ingrandimento del seno, il prof. Franchi usa anche altre metodiche consistenti nell’inserimento di grasso autologo o in una ridistribuzione del tessuto mammario (autoprotesi) apparentemente scarso che, opportunamente modellato e conizzato, riesce talora sorprendentemente a dare forma ed inaspettato volume al seno (è sufficiente pensare all’effetto push up di alcuni reggi seni per capire come un tale effetto sia riproducibile sui tessuti viventi, recuperando in tal caso però anche tono e forma). Le complicazioni di tale tipo di interventi, con le attuali tecnologie, sono divenute molto più rare e lo stesso silicone presente nelle protesi è sempre più in forma coesa per cui anche una eventuale rottura non richiede più una corsa per la rimozione, ma permette anche lunghi tempi di attesa senza evidenti danni o grossi rischi per la salute.

L’intervento viene eseguito in day hospital, con una anestesia particolarmente leggera, rinforzata secondo il metodo personale del Prof. Franchi da una anestesia locale per infiltrazione che se da un lato permette un post operatorio quasi completamente libero da dolore, dall’altro evita il posizionamento di drenaggio che si rende necessario per l’aumento della pressione sanguigna favorito dal risveglio doloroso.

 

Mastoplastica Riduttiva ::: Non sempre i problemi consistono nella presenza di un seno troppo piccolo. Talora è il problema contrario ad affliggere la paziente sia per gli effetti estetici sia per i danni funzionali procurati da un eccessivo peso sulla regione anteriore del torace. Quasi sempre si associa un’alterazione della forma con ptosi più o meno marcata dovuta all’effetto dell’azione costante della forza di gravità. Talora inoltre si accompagna, nonostante la grandezza, un appiattimento dei quadranti superiori per il trascinamento verso il basso degli appesantiti quadranti centrali ed inferiori.

 

Il prof. Franchi, nei casi meno gravi, usa una tecnica minimamente traumatica che si fonda sul principio della borsa di tabacco, cioè di un lifting periareolare (Round Block), che esita in una cicatrice esclusivamente periareolare la quale pertanto, in caso di cicatrizzazione fisiologica, diventa col tempo pressoché inapparente per motivi stessi legati alla sede. Esistono, con tale tecnica capace di risparmiare lunghi tratti di cicatrice, due problemi, di importanza trascurabile, rappresentati dall’aspetto iniziale grinzoso della cicatrice e dalla necessità di lasciare un filo profondo periareolare a permanenza, peraltro non fastidioso ed invisibile (ma può anche essere rimosso dopo molti mesi), su cui si scarica la tensione, necessario per impedire l’allargamento dell’areola e mantenere il tono. In caso di eccessive grinzosità periareolari che non si riassorbono del tutto nel giro di alcuni mesi (evenienza peraltro rara), una piccola revisione ambulatoriale della cicatrice risolve il problema.

 

Se l’ipertrofia mammaria è notevole si deve necessariamente ricorrere ai metodi tradizionali di riduzione che prevedono una cicatrice verticale diretta verso il solco mammario, accompagnata o meno da un tratto nel solco (“Cicatrice a T rovesciata”). Tali cicatrici in ogni caso sono generalmente poco visibili sia per la sede sia perché è compito del chirurgo procedere ad una sutura estremamente accurata e plastica senza alcun segno di punti esterni.

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il prof. RAOUL FRANCHI è uno dei pochi Chirurghi Estetici Italiani "Garantiti" dalla America Society of Plastic Surgery. Guarda il suo Curriculum

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